FIDA ESG Focus: intervista con Raiffeisen

14/12/2021 23:53:00

La dimensione ESG attraverso gli occhi di Donato Giannico e Wolfgang Pinner

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Nell’ambito dell’attribuzione del FIDA ESG rating, il Focus rappresenta uno spazio nel quale gli asset manager si raccontano e comunicano agli operatori del settore il loro approccio alla sostenibilità.

Questa raccolta di contenuti prende il via con l’intervista realizzata a Raiffeisen Capital Management, SGR austriaca che sin dal 2002 integra criteri di sostenibilità all’interno dei propri processi, sia di investimento che corporate governace.

La società

Donato Giannico, Country Head Italy

FIDA: Qual è il livello della vocazione alle tematiche della sostenibilità e perchè?

DG: Raiffeisen Capital Management è parte dell’omonimo gruppo bancario austriaco e, con una quota di mercato dei fondi d’investimento di circa il 19,3%, è una delle più importanti SGR del paese. La società gestisce attualmente un patrimonio di circa 40,8 miliardi di euro (dati a fine marzo 2021).
Per Raiffeisen “Sostenibilità” significa avere riguardo per le questioni economiche, ecologiche e sociali. In questo senso si vuole garantire uno sviluppo equilibrato e positivo nel lungo periodo. Raiffeisen si impegna a favore di questa filosofia d’investimento e ha sviluppato una sua definizione: “Lo sviluppo sostenibile si basa su un equilibrio fragile dei settori ambiente, società ed economia. Preferenze unilaterali possono provocare squilibri e un imminente collasso del sistema.”
Per Raiffeisen è fondamentale il dialogo con le società, o engagement. Il punto cardine di questa strategia è il seguente: più capitale viene investito nei fondi sostenibili, più peso avranno gli argomenti degli investitori sostenibili nei confronti dei rappresentanti delle società in cui si va ad investire.

FIDA: Quali sono le istituzioni cui fate riferimento, cui partecipate ed in che modo?

DG: Siamo fortemente ispirati dal lavoro svolto dalle Nazioni Unite negli ultimi anni. Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e i Principi d’Investimento Responsabile rappresentano per Raiffeisen importanti linee-guida da interpretare al meglio al fine di raggiungere l’eccellenza della sostenibilità. Siamo inoltre membri dei Forum per la Finanza Sostenibile in Italia e nei paesi di lingua tedesca (Forum Nachhaltige Geldanlagen – FNG).
Inoltre, Raiffeisen accoglie con favore il Codice Europeo sulla Trasparenza dei Fondi Sostenibili.

I temi della sostenibilità

FIDA: In tema di sostenibilità, così come è interpretata alla luce degli SDG delle Nazioni Unite, quali sono le tematiche ESG che considerate più importanti nella gestione aziendale e quali, in generale, nelle politiche di investimento?

DG: Per un approccio sincero alla finanza sostenibile, i temi della responsabilità sociale d’impresa (CSR) e delle politiche d’investimento sostenibili vanno considerati come un tutt’uno: non è solo importante creare prodotti sostenibili, ma essere sostenibili nei fatti.
La nostra società ha dunque a cuore entrambe le componenti: il responsabile degli investimenti sostenibili, Wolfgang Pinner, è anche il responsabile della sostenibilità di Raiffeisen Capital Management.

Prodotti

FIDA: Facendo riferimento alla classificazione che si desume dal regolamento SFDR come avete collocato i vostri fondi e come intendete muovervi nel prossimo futuro?

Wolfgang Pinner, CIO Sustainable & Responsible Investment

WP: Raiffeisen ha adottato un approccio particolarmente prudenziale nei confronti della classificazione dei propri fondi secondo il regolamento SFDR, nonostante vengano applicate 3 esclusioni di carattere generale a tutti i fondi da noi gestiti. Abbiamo ritenuto opportuno riservare lo status di prodotti art. 8 (13 fondi) e art. 9 (2 fondi) a una ristretta cerchia di prodotti che combinano le 7 strategie di gestione sostenibile Eurosif. Tutti gli altri nostri fondi – oggetto comunque delle 3 esclusioni generali – sono comunque classificati come art. 6, ovvero considerano i rischi di sostenibilità.

FIDA: Come pensate si evolverà il mercato?

DG: Il mercato si sta indubbiamente catalizzando sui prodotti sostenibili. A tal riguardo le nuove regolamentazioni rappresentano sicuramente un tentativo apprezzabile di normare un settore che in precedenza consentiva agli operatori di perpetrare la deprecabile pratica del greenwashing. Il primo impatto sarà quindi quello di fornire ai risparmiatori utili linee-guida per distinguere i prodotti finanziari sostenibili. Questo però non mette al riparo dal fenomeno del greenwashing, dato che molti operatori utilizzano ancora criteri troppo poco stringenti per le classificazioni art. 8 e art. 9 dei propri prodotti.

FIDA: Che impatto hanno secondo voi le novità normative in termini organizzativi e di costi sui prodotti?

DG: Sui nostri prodotti e la nostra organizzazione l’impatto organizzativo e in termini di costi è stato trascurabile, dato che già dal 2002 teniamo in conto i temi della sostenibilità nella gestione dei nostri prodotti.

Politiche di investimento

FIDA: Quali sono le modalità di integrazione dei temi ESG nelle vostre politiche di investimento?

WP: Raiffeisen adotta le 7 strategie d’investimento sostenibile dell’Eurosif. Tra di esse quella definita ESG integration, con la creazione di uno score proprietario che combina valutazione finanziaria ed ESG.

FIDA: Sulla base della vostra esperienza quali ritenete che siano gli elementi fondamentali per realizzare politiche efficaci in tema di sostenibilità?

DG: In casa Raiffeisen ogni aspetto riguardante la sostenibilità è fondamentale per il raggiungimento del “doppio rendimento”, ovvero quello finanziario per il risparmiatore e quello in termini di sostenibilità del mondo in cui viviamo. L’elemento-chiave per il raggiungimento di tali obiettivi è sicuramente l’integrazione proprietaria tra analisi finanziaria ed analisi di sostenibilità, affiancata dall’attività di engagement con le aziende a cui diamo fiducia. Questi elementi non sarebbero efficenti senza il forte impegno nel management nel far si che Raiffeisen sia non solamente un produttore di prodotti sostenibili, ma anche un’azienda gestita sostenibilmente.

FIDA: L’integrazione dei rischi ESG nei portafogli ha secondo voi influito positivamente sul rischio o sul rendimento complessivo ed in che modo?

WP: Abbiamo riscontrato che gli investimenti sostenibili riducono la probabilità di incorrere nei rischi ESG, spesso con impatti finanziari rilevanti. Inoltre, il crescente interesse negli investimenti sostenibili consente il raggiungimento di rendimenti finanziari uguali o superiori agli investimenti non-sostenibili. Un esempio di questi risultati è rappresentato dal nostro “blockbuster” Raiffeisen Bilanciato Sostenibile, che ha ottenuto un enorme successo sia in termini di raccolta che di raggiungimento del doppio rendimento tanto caro a Raiffeisen Capital Management.


FIDA ha esteso la propria attività di rating del risparmio gestito nel campo della sostenibilità con un sistema di valutazione proprietario che ruota intorno a specifiche survey periodiche.
Le società di gestione e gli asset manager forniscono direttamente informazioni qualitative e quantitative finalizzate a far comprendere l’approccio alle tematiche ESG in maniera completa. I dati raccolti contribuiscono a definire il grado di sostenibilità previsto dal processo di investimento delle società di gestione e, combinati con le analisi dei portafogli dei fondi, quello dei prodotti gestiti.
Ad integrazione della valutazione quantitativa che culmina con l’attribuzione del FIDA ESG rating, il Focus rappresenta uno spazio nel quale le società si raccontano e sono stimolate dagli analisti a chiarire i temi centrali della vocazione alla sostenibilità.

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